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I blackout della notte scorsa mi hanno fatto stranamente riflettere su qualcosa di meno immediato rispetto alla necessità di insonorizzare gli ups che ho a casa.
Mi hanno fatto pensare a qualcosa che mi manca da tempo.Anzi, a pensarci bene si tratta di due cose, legate forse più strettamente di quello che si pensa.
Perchè, forse è strano a dirsi, ma mi manca il buio. Mi manca l’oscurità rilassante, quella delle 6 e 35 quando, ancora avvolto dagli strascichi del sonno perduto ma tenuto sveglio dall’aria pungente, esco di casa. Mi manca la serenità della notte e il silenzio del riposo.
Che a dire la verità è tutto fuorchè silenzio.
Perchè anche nella natura la notte è attiva più che mai.
Ma è un movimento costante e rilassante, non come il passare nel bus sotto casa, non come la sirena degli operai in cantiere e neppure come la voce dei matti sul treno.
Perchè, in questa natura di cemento e vetro, niente è veramente silenzioso e buio.
E gli occhi e le orecchie hanno bisogno di riposarsi, talvolta.
Così come la mente